A cura di Virginia Fungo
[English version below]
Il 19 febbraio 2022 è stata inaugurata negli spazi di Recontemporary “You Are My Anchor Point”, la prima mostra personale del visual artist Karol Sudolski, prodotta in collaborazione con Seeyousound e visitabile fino al 12 marzo.
Varcata la porta d’ingresso dello spazio espositivo si viene proiettati in una realtà altra, lasciandosi alle spalle il mondo esteriore e ritrovandosi immersi in una nuova dialettica tra interno ed esterno e tra realtà e rappresentazione. Riferimenti alla quotidianità sono parte di un paesaggio onirico creato dalle opere esposte, in cui ci si trova a muoversi perdendo l’orientamento e lasciandosi invece guidare nella fruizione da una piacevole sensazione di spaesamento.
Karol Sudolski, giovane creativo di origine polacca che ora vive a Milano, non ha mai voluto essere un artista ma si avvicina ad esserlo per quelli che lui definisce “incidenti di percorso”. Tra cui: la scoperta della fotogrammetria, tecnica utilizzata per scansionare i palazzi in architettura, applicata invece alla scansione dei corpi umani, e degli errori presenti nella digitalizzazione dei corpi; l’esperienza con camerAnebbia che lo avvicina al video; la musica, con collaborazioni con L I M (Sofia Gallotti), Mecna, Mahmood. Un altro “incidente” è stata l’ideazione di un filtro Instagram per Valentino utilizzando la realtà aumentata, in mostra sono infatti presenti due qr code che rimandano a due filtri Instagram di realtà aumentata.
I suoi lavori sono il frutto di un mix di errori digitali, sperimentazioni e immagini derivanti dal ricordo di videogiochi e videoclip, frammenti di memoria digitale che prendono vita in una nuova forma, scenari che sono punto d’incontro dei vari “incidenti di percorso” e della visione dell’artista.
Il protagonista è il corpo, al centro del lavoro insieme alla sua decostruzione, che tramite le scansioni digitali tridimensionali viene letto da un punto di vista ravvicinato che ne mette in risalto la pelle con i suoi dettagli e caratteristiche, diventando così superficie e paesaggio. Tra queste immagini che si ripresentano in diverse dimensioni e sfaccettature è sempre presente un punto di ancoraggio, spesso è il volto: un punto fermo e definito che emerge, mentre il resto dell’immagine si muove e si intreccia. Finché anche il punto di ancoraggio si sfoca, si ripresenta, si mescola agli altri elementi del video. Il movimento è intrinseco alla nascita delle immagini, i soggetti sono infatti in movimento (respirano, muovono gli occhi…) e Sudolski stesso si muove, contrariamente alla fotogrammetria classica caratterizzata dall’immobilità.
In You Are My Anchor Point un archivio di entità frammentate dà vita a uno scenario paradossale e intimo, qui l’anchor point è baricentro delle immagini in rotazione e dei corpi, ma anche del visitatore che si trova a transitare nei paesaggi onirici di Sudolski: spazio personale ma allo stesso tempo sfondo per le emozioni di ciascun individuo che si rapporta con esso.
https://www.instagram.com/youaremyanchorpoint/
—————————————————————————————————–
[English version]
You Are My Anchor Point – Karol Sudolski
By Virginia Fungo
On 19 February, in the spaces of Recontemporary, “You Are My Anchor Point” was inaugurated,
the first solo exhibition of the visual artist Karol Sudolski, produced in collaboration with Seeyousound and open until 12 March.
Crossing the entrance door of the exhibition space you are projected into a different reality, leaving behind the external world, and finding oneself immersed in a new dialectic between inside and outside and between reality and representation. References to everyday life are part of a dreamlike landscape created by the works on display, in which you find yourself moving losing your orientation and instead letting yourself be guided in the fruition by a pleasant feeling of disorientation.
Karol Sudolski, a young creative of Polish origin who now lives in Milan, has never wanted to be an artist but he comes close to being one for what he calls “road accidents”. Including the discovery of photogrammetry, a technique used to scan buildings in architecture, applied instead to the scanning of human bodies, and the errors present in the digitalization of the bodies; the experience with camerAnebbia that brings him closer to the video; the music, through collaborations with L I M (Sofia Gallotti), Mecna, Mahmood. Another “accident” was the ideation of an Instagram filter for Valentino using augmented reality, in fact there are two qr codes that refer to two Instagram filters of augmented reality.
His works are the result of a mix of digital errors, experiments and images derived from the memory of video games and videoclips, fragments of digital memory that come to life in a new form, scenarios that are the meeting point of the various “roads accidents” and the vision of the artist.
The protagonist is the body, at the center of the work together with its deconstruction, through three-dimensional digital scans it’s read from a close-up point of view that highlights the skin with its details and characteristics, thus becoming surface and landscape. Between these images that recur in different dimensions and facets there is always an anchor point, often the face: a fixed and defined point that emerges, while the rest of the image moves and intertwines. Until the anchor point also blurs, reappears, and mixes with the other elements of the video. The movement is intrinsic to the birth of the images, the subjects are in fact in motion (they breathe, move the eyes…) and Sudolski himself moves, contrary to the classical photogrammetry characterized by immobility.
In You Are My Anchor Point an archive of fragmented entities gives life to a paradoxical and intimate scenario, here the anchor point is the barycenter of the moving images and bodies, but also of the visitor who is passing through the dreamlike landscapes of Sudolski: personal space but at the same time background for the emotions of everyone who relates with it.