A cura di Virginia Fungo
[English version below]
Figura meno nota rispetto ad altri artisti del periodo ma altrettanto interessante, Wolfgang Stoerchle ha avuto una vita breve e irregolare: è nato nel 1944 ed è morto a causa di un incidente d’auto nel 1976. Originario della Germania, si trasferì con i genitori a Toronto, per poi spostarsi in California nei primi anni ’60 intraprendendo un viaggio a cavallo lungo 11 mesi insieme al fratello. Qui diventò un punto di riferimento per la scena artistica e contribuì a creare il proprio mito tramite collage di articoli in cui si raccontavano happening, esibizioni e incontri in realtà mai avvenuti. Frequentò l’Accademia di Belle Arti a Oklahoma City e studiò pittura a Santa Barbara, poi insegnò alla CalArts di Los Angeles su invito di Alan Kaprow.
Le sue performance si inseriscono all’interno di una ricerca artistica che vede la produzione anche di opere video, tra cui filmati realizzati con la Portapak e Sue Turning (video realizzato nel 1973 durante un workshop svoltosi presso l’American Dance Festival) e lavori su tela. Caratterizzate da un intento provocatorio, sono varie nella forma e nei contenuti, spaziando da interazioni con lo spazio circostante e tra il sé e l’altro a riflessioni sulle nozioni di disagio e vulnerabilità fino a sfidare i limiti della morale.
Nel 1970 si è svolta la performance Exchange of Clothes in cui Stoerchle e un altro uomo si avvicinavano l’uno all’altro dopo essere partiti da due lati opposti di Storke Plaza (University of California), per poi svestirsi e scambiarsi gli abiti passandosi un mattarello, e infine proseguire l’attraversamento della piazza. Del 1970 è anche Outdoor Plaster Drop, parte di una serie in cui i partecipanti dovevano lasciar cadere delle tavole in gesso su diverse superfici e in differenti luoghi. Poster for artist’s performances è invece un fotomontaggio realizzato dopo la serie di sei performance eseguite nel 1972 presso la Pomona College Art Gallery, con alcune immagini delle fasi della serata e la loro descrizione.
In due performance legate al tema della sessualità, dei tabù e dei limiti morali ad essa connessi si percepisce una forte affinità con i lavori di Vito Acconci, che affrontano le tematiche del pudore e dei limiti invalicabili delle relazioni tra individui, oltre i quali si provoca fastidio e disturbo, in particolare con le pratiche autoerotiche compiute in occasione di Seedbed (Sonnabend Gallery, 1972).
In Attempting public erection del 1972 Stoerchle è in piedi nudo, con gli occhi chiusi, e cerca di avere un’erezione davanti al pubblico usando la propria forza di volontà. L’esperimento non riuscì ma Stoerchle era comunque soddisfatto della performance definendola “il successo nel fallimento”, che voleva riflettere sulla sessualità, il controllo e la vulnerabilità, domandandosi quanto controllo si possa avere sul proprio corpo.
The last performance avvenne nel 1975 nello studio di John Baldessari. Dopo un monologo su arte, sessualità, morale e limiti che si chiudeva con l’interrogativo “Com’è possibile che l’arte sia l’unico spazio rimasto per esprimere queste emozioni?”, Stoerchle chiese a un volontario dal pubblico di ricevere del sesso orale, l’atto durò circa dieci minuti poi i due uomini si abbracciarono. Riflessione sulla morale e sui suoi limiti all’interno dell’arte ma anche sul rapporto tra mascolinità e sessualità, l’atto fu sorprendente e della performance, da cui rimase colpito anche Paul McCarthy, si continuò a parlare anche successivamente.
A Stoerchle è stata inoltre dedicata una mostra nella sezione Aritmici del Macro di Roma, frutto delle ricerche di Alice Dusapin, borsista di Villa Medici, dal 3 febbraio 2021 al 27 giugno 2021.
[English version]
Wolfgang Stoerchle – Beyond the limits
By Virginia Fungo
Less known than other artists of that time, but equally interesting, Wolfgang Stoerchle had a short and irregular life: he was born in 1944 and died in a car accident in 1976. He was born in Germany, but he soon moved with his parents to Toronto, and then, in the early 60’s, to California, embarking on an 11-month long horseback ride with his brother. He became a reference point for the 1970s Californian art scene and helped to create his own myth through collages of articles that spoke of happenings, exhibitions and meetings that never actually took place. He attended the Academy of Fine Arts in Oklahoma City and studied painting in Santa Barbara, then he had been invited by Alan Kaprow to teach at CalArt in Los Angeles.
Stoerchle’s performances were part of an artistic exploration that includes also the production of audiovisual works, including films made with a Portapak and Sue Turning – a video made in 1973 during a workshop held at the American Dance Festival – and works on canvas. His performances were characterized by a provocative intent and varied in form and content, ranging from interactions with the surrounding space and between the self and the other, to reflections on the notions of discomfort and vulnerability up to the point of challenging the limits of morality.
In 1970, the Exchange of Clothes performance took place: Stoerchle and another man approached each other after starting from two opposite sides of Storke Plaza (University of California). Then, they undressed, exchanged clothes and passed a rolling pin, and finally they continued crossing the square. Outdoor Plaster Drop, created in the same year, is a part of a series in which participants had to drop plaster boards on different surfaces and places. Meanwhile, Poster for artist’s performances is a photomontage made after the six performances held in 1972 at the Pomona College Art Gallery, with some images took during the evening phases and their description.
In two performances related to the theme of sexuality, taboos and the moral limits connected to it, spectators could perceive a strong affinity with the works of Vito Acconci. These works addressed the issues of modesty and the insurmountable limits of relationships between individuals, beyond which annoyance and disturbance are caused, in particular with the autoerotic practices carried out on the occasion of Seedbed (Sonnabend Gallery, 1972).
In Attempting public erection (1972) Stoerchle stood naked, eyes closed, and tried to get an erection in front of the audience using his own willpower. The experiment failed, but Stoerchle was still satisfied with the performance as “success in failure”, by which he wanted to reflect on sexuality, control, and vulnerability, wondering how much control you could have over your body.
The last performance took place in 1975 in John Baldessari’s studio. After a monologue on art, sexuality, morality, and limits that closed with the question “How is it possible that art is the only space left to express these emotions?”, Stoerchle asked a volunteer from the audience to receive oral sex, the act lasted about ten minutes then the two men hugged each other. The performance was a reflection on morality and its limits within art but also on the relationship between masculinity and sexuality. The act was surprising, and people kept talking about the performance – which impressed also Paul McCarthy – for weeks.
An exhibition from 3rd February to 27th June 2021 in the Arrhythmics section of the Macro in Rome was also dedicated to Stoerchle. It was the result of the research of Alice Dusapin, villa Medici fellow.