Viviamo in un momento storico delicato in cui sembra che i confini e le barriere tra gli esseri umani siano molti di più rispetto ai ponti. Difficilmente, anche all’interno della nostra cerchia ristretta, riusciamo a vivere sinceri momenti di comunità; nell’epoca della dispersione e dell’individualismo, della rinascita dei nazionalismi e dell’odio verso il prossimo, sopravvivono, fortunatamente, ideali di unione, baluardi dell’arte e della cultura. E della musica. Che è esperienza universale, empatica e plasmabile.
Parlando di musica elettronica nello specifico, da un lato l’universalità è tratto tipico della musica strumentale in genere, dall’altro i fenomeni di aggregazione e i movimenti legati ai sottogeneri elettronici sono sempre stati caratterizzati, fin dalla loro nascita, da specifiche di comunità ed inclusività. “Techno ist Liebe”, dice una voce misterica dal suono siderale, per poi continuare con la descrizione di una famiglia, un movimento, all’insegna dell’espressione musicale che non necessita di parole, ma solo di suoni.
E’ la prima traccia del nuovo atteso EP di Nur Jaber, “Beyond Borders”, DJ e Producer libanese che abbiamo avuto la fortuna di avere ospite di GENAU appena qualche settimana fa. La traccia di apertura, appunto “Alle Für Einen” ft. Isabel, è un intro dalle sonorità “gotico-spaziali”, atmosfere vigorose che saranno rielaborate melodicamente nella seconda traccia già disponibile per l’ascolto, “Home”. Gotico anche il videoclip, elaborato filmico nativo di altri generi che però attira per le proprie potenzialità espressive sempre più artisti techno, come avevamo già visto qui per Anetha.
Protagonista Nur Jaber stessa in bianco e nero -o, sarebbe meglio dire per il tipo di contrasto, in scala di grigi- che spazia quasi danzante in un bosco di Novi Ligure come uno spirito della foresta, libera da condizionamenti fisici -come le scarpe- e spirituali. E’ interessante notare come, nel giro di pochi mesi, due diverse artiste techno abbiano posto come influenza visiva dei propri videoclip la natura profonda della foresta: come se, contrapposto all’artificiosità futuristica del suono, sia urgente un ritorno alla terra priva di contaminazioni. Braccia aperte protese al cielo, suoni espansivi: “Alle Für Einen” è una traccia accompagnata da una semplice, ma azzeccata configurazione visiva che invita a respirare e a liberarsi, considerando l’universalità dell’esperienza.
Dopotutto “Beyond Borders”– lo dice il titolo stesso- è un EP ispirato alla situazione critica dei rifugiati, alla volontà di abbattere metaforicamente tutte quelle barriere fisiche e mentali, naturali e non; alla ricerca umana di una “casa”, letterale e figurata: “Forse siamo tutti rifugiati, poiché il rifugio è un bisogno umano.
Cercare una nuova vita da cominciare, la casa che cerchiamo la troviamo dentro di noi.
Aldilà della paura, dell’odio, aldilà delle regole dell’ordine.
Aldilà della razza o del genere, siamo uno.
Aldilà dei confini.” [fonte: Bandcamp]