In occasione della prossima serata GENAU che vedrà headliner Freddy K il 27 ottobre all’Azimut Club di Torino, ecco un’interessante intervista (qui tradotta in italiano) al nostro prossimo ospite apparsa quest’anno su Electronic Beats. Freddy K racconta come seleziona e mixa cinque tracce perfette per il momento che preferisce della serata, proprio come spiegherebbe la ricetta e il procedimento per la riuscita di una buona torta.
L’anno scorso Freddy K aveva impressionato in occasione del suo DJ set per il party Telekom Electronic Beats Clubnight al famoso lfZ club di Lipsia. Non che la cosa avesse sorpreso, abituati come siamo ai suoi set berlinesi -per esempio per il party Homopatik– da molto tempo. Il suo recente successo è il risultato di un lungo percorso che l’ha portato dalla scena techno romana dei primi anni ’90 alle luci della ribalta del moderno circuito europeo. Nonostante il suo fitta calendario, siamo riusciti a incontrarci con lui per parlare di come costruisca i suoi set techno pensati per la notte più fonda.
LUOGO: La Gravière a Ginevra, Svizzera
ORE: 4:30 del mattino
“Ogni mio set è un viaggio che cerco di creare con il mio stile e il mio gusto personali, ma senza dimenticare il punto di vista del pubblico. Sono lì per ballare e divertirsi, sono euforici e tu sei lì per loro. Insieme, costruisci la formula perfetta. Significa che devi sempre fare attenzione alla situazione prima di cominciare a suonare, che è esattamente il motivo per cui mi piace arrivare al club un po’ prima dell’orario di inizio del mio set.
Quando comincio a suonare voglio creare una certa atmosfera sul dancefloor. Io vengo dal dancefloor e sono rimasto uno che ama ballare per ore, perciò per me non è molto difficile capire che tipo di mood voglio impostare perché suono quello che mi piacerebbe sentire e ballare in quel preciso istante. A quel punto, io e la pista diventiamo una cosa sola.
A proposito di questa atmosfera che cerco di sviluppare: mi piace andare in una direzione che io chiamo “hypno/trip”, dove c’è sempre un’energia di fondo, ma è facilissimo cadere in un “viaggione”. Tuttavia questo non accade mai nelle prime ore del set, ma verso l’ultima parte o forse sarebbe meglio dire che arriva un momento in cui semplicemente sento che stiamo andando verso quella direzione.
La sequenza di cinque tracce qui presentate è perfetta per questi momenti. Normalmente, quando sono nel pieno del mio flusso musicale, difficilmente mi faccio influenzare da artisti o label in particolare. In quel momento, nella mia testa, sono in pieno controllo. Sto raccontando una storia e le tracce ne sono elementi.
SKUDGE, “HUNTED (BLUE HOUR REMIX)” (SKUDGE 2015)
https://www.youtube.com/watch?v=cGHDqUAkrjQ
Tutto quello che esce su Skudge Records deve essere ascoltato. Mi piace il gusto del duo svedese e, ovviamente, il loro stile che è sempre groovy e di classe, con un tocco speciale. Il remix mi è immediatamente piaciuto non appena l’ho ascoltato. E’ una techno “rotolante” che ti fa muovere il sedere per forza. Generalmente suono le tracce più veloce dei BPM originali o suono in base a come sento il groove del momento. In questo caso, suono la traccia a 3 o 4 BPM in più sul Pitch del giradischi. A volte taglio le basse frequenze per mantenere la tensione.
A circa due terzi della traccia o forse di più, dipende dal momento, comincio ad ascoltare un’altra bassline con un ritmo che si adatta perfettamente a SKUDGE008R. Taglio le basse frequenze su entrambe le tracce e lascio così per circa un minuto. Proprio quando il pubblico crede che AVIAN030 stia per cominciare in pieno effetto sul mix – BAMMM! Salgo di nuovo con le basse frequenze di SKUDGE008R, ovviamente mantenendo AVIAN030 senza basse frequenze. Dopo circa un minuto chiudo lentamente le alte, medie e basse frequenze e porto su le basse su AVIAN030
RHYW, “SILVAN” (AVIAN 2017)
Avian non incontra esattamente i miei gusti, specialmente quando si tratta di DJing piuttosto che di ascolto. Ma rispetto molto la label perché ha buon gusto e un ottimo concept. Ascolto sempre le sue ultime release e questo EP ne è il motivo. Questa traccia è il tipo di techno viaggiona che mi piace tanto. La sua bassline scorre fino a farti perdere.
A circa due terzi di AVIAN030, mixo lentamente ARCINGSEAS05 che ha un lungo intro ritmico finché spunta un solo suono dominante. A quel punto entrambe le tracce sono mixate in modo tale da sembrare una sola, quindi chiudo lentamente le alte, medie e basse frequenze sul vinile AVIAN030 e lascio ARCINGSEAS05
I Cassegrain sono sempre interessanti e così anche la loro label, Arcing Seas. Amo tutto questo EP di Magna Pia (uno dei ragazzi che compongono Cassegrain) e solitamente suono tutte e tre le tracce in momenti diversi. Questa si adatta perfettamente alla parte hypno/trip del set perché nasconde un certo groove che sale lentamente, ma funziona talmente bene!
Dopo il break comincio a mixare AUSGANG003, una traccia techno potente con un classico schema ritmico ripetitivo. Quando entrambe le tracce sono allo stesso volume, comincio a chiudere le basse frequenze su ARCINGSEAS05 e poi lentamente le medie e le alte. Quasi non si sente la differenza.
AUSGANG, “SDX4N” (AUSGANG 2016)
https://www.youtube.com/watch?v=Osa8MQV9LDM
Ausgang è una delle mie label techno preferite. Non serve che spieghi molto, basta ascoltare una delle sue release e se vi piace la vera techno ve ne innamorerete. Pulsante e groovy, questa traccia è perfetta da suonare quando volete uscire fuori dal tunnel.
Quando ho ipnotizzato tutti e non riescono più a tener ferme le gambe, salgo con il ritmo groovy di CROSSING008. Il suo ritmo raffinato ed energetico si scioglie automaticamente in quello della traccia precedente. La suono per un po’, aprendo e chiudendo le basse frequenze di entrambe le tracce giusto per svegliare la pista dalla modalità tunnel.
PFIRTER, “SUT (THOMAS HESSLER REMIX)” (CROSSING 2017)
https://www.youtube.com/watch?v=WDHG3azyfS4
Thomas Hessler ha fatto un remix eccezionale di questa traccia di Pfirter. E’ ripetitiva esattamente tanto quanto piace a me, ma mantiene quel groove che ti fa muovere. Penso che Crossing Records sia una label da seguire, dal momento che in ogni release c’è sempre una traccia che mi piace suonare, che sia trippy o molto più di un tool.”