Parlando di Techno, spesso “UK” fa rima con “potente, oscuro, dritto, industrial”. “Sua Maestà, la Regina” ha portato sulle console più interessanti d’Europa, e sulla nostra torinese, talenti che si confrontano con i suoi più duri e crudi, le ritmiche più febbrili; abbiamo avuto modo di constatarlo con Ansome -e non solo- e il prossimo sabato 25 maggio avremo il piacere di ospitare nuovamente Cleric, dritto dal fermento musicale di Manchester, all’Azimut Club di Via Modena.
Ecco allora cinque tracce, dalle release più recenti per Clergy al debutto su Figure, per conoscere meglio il nostro prossimo ospite.
“Blitz” [CRG001]
“Blitz” compare all’interno della prima release di Clergy in vinile; l’EP era “Codes Of Chaos” e non poteva esserci modo migliore per inaugurare la proprio label di questo: con questo pezzo, Cleric definisce i confini del suo immaginario musicale, orchestrandone gli elementi distintivi che ritroviamo nelle sue produzioni in un dialogo tra tensione e distensione che nel club funziona come una magia.
“Fragments of a Portrait” [CRG013]
“Fragments of a Portrait” è pura struttura: le ritmiche sporche e il synth rumoroso si fondono in un loop fatto per la mente e per il corpo.
“Vostrax” [CRG015]
E’ appena uscita qualche giorno fa questa release collaborativa con KMYLE su Clergy, un EP di quattro tracce -tra cui un remix della title track “Empty Shells” di James Ruskin– che vale la pena di ascoltare tutto. Dovendone scegliere una, “Vostrax” è proprio quel genere “noisy” e oscuro, un mostro per la pista dove i suoni sembrano materici.
“The Triangle” [CRG005]
Un’altra collaborazione interessante per Clergy, del 2016: “The Triangle” con Dax J – passato ospite di GENAU- è quel tipo di traccia così potente e azzeccata da riuscire a far muovere chiunque grazie alle sue ritmiche incalzanti.
“Solar Fields” [FIGURE72]
Per concludere, il debutto su “Figure” del 2015: “ZeroSevenTwo”, l’EP di quattro tracce con cui Len Faki fa uscire Cleric “allo scoperto”, pur lavorando sui tratti distintivi di cui vi abbiamo parlato, “nascondeva” questa perla cinematica nel suo Bside, che pur discostandosi dai suoni più industrial delle produzioni per Clergy, lascia intuire una vena melodica e malinconica che ritroveremo in “Blitz” come in tante altre produzioni che non abbiamo avuto modo di raccogliere qui.