Ti sei mai chiesto, magari proprio mentre ballavi sotto cassa, come sia finito il DJ a fare proprio quel lavoro? Hai mai avuto la curiosità di sapere quale sia stato il primo impatto di un artista con la musica che oggi padroneggia ai piatti? Per approfondire la conoscenza con il nostro prossimo ospite, anche questa volta abbiamo voluto parlare direttamente con lui e provare a soddisfare le nostre (e le vostre) curiosità. Abbiamo chiacchierato con Klangkuenstler, giovane stella del panorama techno con una carriera folgorante concentrata in una manciata d’anni…
[English version Below]
Ecco “Cinque Domande a: Klangkuenstler“
1.Puoi descriverci la prima volta che hai ascoltato musica techno? Perché ti ha affascinato -se l’ha fatto subito- e che cosa ti ha colpito di più?
K: Non ricordo quale sia stata la prima traccia techno che ho ascoltato, ma mi ricordo la mia prima vera esperienza di clubbing. Ero andato al Berghain, qualche anno fa, con l’intenzione di ballare al Panorama Bar perché all’epoca ero molto più interessato alla musica house. Ma dopo un’ora e mezza passata sul dance floor, sono sceso di nuovo al piano di sotto e ci sono rimasto per qualche ora perché l’atmosfera tutto intorno mi ha davvero fatto apprezzare la techno. Penso che si tratti di un genere che per essere veramente vissuto necessiti di un ambiente adeguato; c’è bisogno di un soundsystem calibrato ad hoc e di una location che suggerisca certe atmosfere, come una warehouse industriale. La techno mi affascina perché ha una certa energia, ti fa un non so che al corpo e alla mente. Adoro essere totalmente esausto dopo aver suonato o aver ballato ascoltando altri artisti, è qualcosa che non puoi sperimentare con altri generi.
2. Ci sono tracce che ti ispirano particolarmente e perché?
K: “Inhalt Der Nacht – Dosis“ mi piace l’equilibrio tra le drums dure e i pad sinistri, mi fa entrare in un mood speciale grazie a quel vero stile rave anni 90‘.
“Dax J – Speedball“ l’idea melodica ripetitiva è folle, i kickdrum distorti suonano potenti e poi, di nuovo: l’estetica old school è ciò che amo di più di questa traccia.
“Shdw & Obscure Shape – Blick Des Böse“ una grandiosa combinazione tra drums secche e un pad epico proprio a metà della traccia combinati con una grande capacità di stesura.
3. Come si struttura il tuo processo di produzione? Hai qualcosa di preciso in mente quando ti metti alla produzione di una traccia o segui semplicemente il flusso creativo?
K: La maggior parte delle volte comincio con un’idea, cerco il suono per un synth accattivante o programmo alcune drums; una volta creato qualcosa che mi piace, è proprio questo a suggerirmi il prossimo elemento, quindi direi che seguo il flusso. Ma a volte, quando ascolto una traccia che mi piace proprio, tento di ricreare qualcosa in quello stesso range con il mio stile personale senza trasformarlo in una copia, spesso questo porta a qualcosa di completamente nuovo.
4. Qual è la cosa migliore del suonare come DJ?
K: Quando senti una connessione con il pubblico. Se riesci a dar loro energia e ne ricevi in cambio. Ecco perché è sempre molto più divertente quando la console è più o meno alla stessa altezza del dancefloor e non ci sono distanze o spazio tra me e le persone, se ci sono anche persone dietro e tutt’intorno. In questo modo si percepisce l’ambiente come un tutt’uno e non come due aree separate.
5. Qual è la storia dietro al “Diavolo” che balla nei video delle tue tracce?
K: In realtà non c’è nessuna storia speciale al riguardo. Il titolo della traccia principale del mio EP è “Balthazar” che sarebbe il nome di un diavolo.
KLANGKUENSTLER sarà per la prima volta a Torino -e in Italia- ospite di GENAU questo SABATO 12 ottobre all’Azimut Club di Via Modena 55, Torino.
Tickets —> https://xceed.me/it/events/torino/75531
Info e liste: 392-8039321 / http://bit.ly/35dKY0l
ENGLISH VERSION
1.Can you describe the first time that you listened to techno music? Why did it fascinates you -if it did straight away- and what impressed you the most?
K: I can’t remember the very first Techno track I listened, but I can remember the first clubbing experience. I was visiting Berghain a few years ago, I expected to dance at Panorama Bar because at that time I was more into House music. But after half an hour on the dancefloor I walked down again to Berghain and stayed there for the next hours, because the whole surrounding really made enjoying Techno. I think it’s a genre which only can be fully experienced if the enviroment is on point, you need a well adjusted soundsystem for the room and also a location which underlines the vibe, like an industrial warehouse.
Techno fascinates me because it has a certain energy, it does something with your body and your mind. I just love being totally exhausted after playing or dancing and listening to other artists, that’s something I didn’t experience in other every genre.
2.Can you name some records that inspire you the most and why?
K: „Inhalt Der Nacht – Dosis“ I love the balance between raw drums and spooky pads, it brings me into a special mood, as it has that real 90s rave character and vibe.
„Dax J – Speedball“ the repeaty saw lead is insane, the distorted kickdrum sounds so powerful, and again the old school aesthetic is what I love so much about this track.
„Shdw & Obscure Shape – Blick Des Böse“ great combination between energetic stripped back drums and an epic pad in the middle of the track, great arrangement as well.
3.How’s your producing process? Do you have something clear in your mind when tailoring a track or you just go with the flow?
K: Mostly I just start without an idea, looking for a catchy synth sound or programming some drums, when I created something I like then this leads me to the next element,so I go with the flow. But sometimes when there is a certain track I like very much, then I try to make something in that area just with my style and without trying to copy it, this often leads to something else tho.
4.What’s the best thing about Djing?
K: If you feel a connection with the crowd. If you give them energy and they give it back. That’s why it also makes most fun if the Dj booth has about the same height as the dancefloor and if there is no distance or space between me and the people, iif there are also people behind and left and right to you, because this makes it feel the whole place like one, instead of two seperate areas.
5.What’s the story behind “The Devil” dancing in the short videos of your tracks?
K: There is actually no special story about it. The name of the lead track of the videos for my Ep you mentioned is „Balthazar“, which is the name of a devil.