“Beyond the Hypnosis”: il debut album di JONAS KOPP

 

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JONAS KOPP noi di Genau lo conosciamo bene sia perché è uno degli esponenti di quella Techno più “berlinese” sia perché Stereo e Gandalf lo portarono a Torino nel 2012 e nel 2013 con due dj-set superlativi.

Jonas si è fatto riconoscere nei migliori ambienti Techno per le sue produzioni sempre diverse, versatili, che non annoiano mai. Anche il suo ultimo album di debutto “Beyond the Hypnosis” sull’etichetta Tresor non ha deluso le aspettative.

Lo stesso titolo tradisce lo stile dell’album e le “intenzioni” dell’artista argentino, che vuole ipnotizzare il suo pubblico con intensi riverberi, quasi ipnotici, con un sound “shadowly” e prevalentemente dub. L’album riesce a mescolare perfettamente suoni taglienti, netti e cupi con atmosfere più “mentali” ricche di riverberi. Un suono sempre dinamico e mai noioso con cui Jonas vuole comunicare l’atmosfera industrial e meravigliosamente cupa che rappresenta il Tresor, il più che celeberrimo club berlinese pioniere della musica Techno. Un album pieno di idee abbastanza azzeccate da poter attrarre sia le orecchie più fini degli addetti ai lavori sia gli amanti del genere per un ascolto più “casalingo”.

Suoni “cosmici” che si sovrappongono ad un basso a 3/4 e 4/4 come in “Ironcry” e in “Voices in my head”. Quest’ultima, con i suoi bassi più netti e i suoni cosmici che si riducono, sembra preannunciare il clima più duro della traccia seguente “Red plented”, singolo di debutto pre-album. “Red plented” si presenta inizialmente con un insolito brivido metallico che si trasforma in un ricamato ronzio acid che fa di questa traccia un piccolo “capolavoro” acid-techno.

Circe” è una gemma della più raffinata Detroit Techno mentre in “Green Square” tornano prepotenti i suoni “cosmici” con un ritmo travolgente che non può lasciare nessun clubber impassibile. “Seven” e “Tau ceti” sono la ciliegina sulla torta, due tracce rompicapo che dimostrano la destrezza ritmica di Jonas Kopp. “Beyond the Hypnosis” è un album quasi diviso in parti che sale di livello gradualmente, con un up che si conclude con le ultime due tracce “Alpheratz” e “528 Hz”, figlie di un industrial sperimentale immersa in un’atmosfera sublime.

Jonas sembra che abbia fatto suo il concetto madre e a mio parere più straordinario della Techno: “The power of the repetition”.

Simone De Luca AKA SPicciafaccende

 

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