A cura di Mateo Kristo
[English version below]
Takako Saito è un’artista visiva proveniente da una famiglia dell’alta borghesia giapponese. Si laurea in psicologia infantile alla Nihon Joshi Daigaku (Japan Women’s University) e immediatamente si avvia all’insegnamento nelle scuole d’arte.
Sin dall’inizio della sua carriera Saito promuove la libertà di creazione: infatti viene coinvolta in Sōzō Biiku Undŏ, un movimento per l’educazione artistica creativa fondato nel 1953 da Teijirō Kubo.
Dagli anni sessanta inizia a frequentare il gruppo Fluxus, collaborando con il fondatore Maciunas. E’ attraverso l’artista Ay-O che viene presentata a George Maciunas, il quale era affascinato dall’arte giapponese e possedeva alcune scatole giapponesi. Dal 1965, Saito Takako include i cinque sensi e la musica nelle sue creazioni. Esplorando l’idea di gioco, interazione e musica, ha realizzato le sue prime esibizioni nei primi anni ‘70, come Kicking Box Billiard (1971) dove ha invitato il pubblico a giocare con cubi di carta.
La sua carriera artistica e professionale la porta poi a vivere in Francia per cinque anni dove collabora con Brecht e Fillou. Successivamente si trasferisce in Inghilterra, poi in Italia per quattro anni, dove intensifica i rapporti con altri esponenti del movimento Fluxus. Dalla fine degli anni settanta si stabilisce a Düsseldorf, città dove tuttora vive e lavora, continuando anche la sua carriera d’insegnante.
Una delle ultime performance di Saito si chiama “KLANGKLEID” o “ABITI SONORI”. L’artista parte dal concetto tradizionale degli abiti sonori presente in tantissime culture in tutto il mondo; dalle danze dell’India e del Medio-Oriente ai rituali africani. Saito arricchisce il concetto di queste danze, quasi tribali, con una chiave e/o variante contemporanea. Ne controlla i suoni con recipienti e contenitori vuoti di ogni tipo e li cuce sull’abito: così i vestiti prendono vita e suonano grazie ai movimenti dei performer che li indossano. Anche il pubblico partecipa in modo attivo alla performance e a questo concerto che si forma con la musica prodotta dagli abiti sonori. Come in ogni sua esibizione, Takako Saito non solo attira l’attenzione del pubblico, ma crea anche un impulso a pensare in direzioni completamente nuove e diverse.
[English version]
Takako Saito Sound Clothes
By Mateo Kristo
Takako Saito is a Japanese visual artist from an upper-class family. She graduated in child psychology at Nihon Joshi Daigaku (Japan Women’s University) and immediately started teaching in art schools.
Since the beginnings Saito promotes the freedom of creation, in fact she gets involved in Sōzō Biiku Undŏ, a movement for creative art education founded by Teijirō Kubo in 1953.
From the sixties she started attending the Fluxus group, collaborating with the founder Maciunas. It is through the artist Ay-O that she is introduced to George Maciunas, who was fascinated by Japanese art and owned some Japanese boxes (that she produces by herself) . Since 1965, Saito Takako has included the five senses and music in her creations. Exploring the idea of game, interaction and music, she made her first performances in the early 1970s, such as Kicking Box Billiard (1971) where she invited the audience to play with paper cubes.
Her artistic and professional career then led her to live in France for 5 years where she collaborated with Brecht and Fillou. Then she moved to England, then to Italy for 4 years, where she intensified her relationships with other Fluxus exponents. From the end of the seventies she settled in Düsseldorf, the city where she still lives and works, also continuing her teaching career.
One of Saito’s latest performances is called “KLANGKLEID” or “SOUND CLOTHES”. The artist starts from a traditional concept of sound dresses present in many cultures around the world; from Indian and Middle Eastern dances to African rituals. Saito enriches the concept of these almost tribal dances with a contemporary key and/or variant. She controls its sounds with discarded containers and vases of all kinds and sews them on the dress, so the clothes come to life and play thanks to the movements of the performers who wear them. The public also actively participates in the performance and in this concert which takes place with the music produced by the sound garments. As in any of her performances, Takako Saito not only attracts the audience’s attention, but she also creates an impetus to think in completely new and different directions.